Parlando di invidia, non posso non partire dalla psicoanalisi e dunque da Freud, che identifica attraverso l’invidia del pene il desiderio narcisistico della bambina di possedere un pene come i maschi; il non possederlo, genererebbe rancore e delusione verso la madre per il fatto di non averla dotata di tale organo e ostilità per chi invece lo possiede.
Ora, senza scendere in giudizi sull’esattezza di questa teoria datata 1905, la prendo in prestito solo come spunto…e punto di partenza per fare una riflessione riguardo a due emozioni con cui abbiamo e/o abbiamo avuto tutti a che fare, ovvero l’invidia e gelosia.
- Invidia (dal lat. in-videre, guardar male) consiste nella scontentezza che si prova nel vedere un bene che noi vorremmo, ma che non possediamo perché riservato ad altri – ovverosia l’infelicità per la felicità altrui.
- Gelosia (dal greco zelos, emulazione) consiste nel timore di veder insidiata la propria felicità – ovverosia il tormento che un rivale possa portar via l’oggetto amato.
Ma mi piacerebbe continuare ad utilizzare la metafora della teoria di Freud, per vedere se è possibile individuare anche una “gelosia del pene”? Si perché mentre l’invidia è chiara: vorrei qualcosa che non ho, la gelosia se ci pensi bene è più subdola, si perché in questo caso io l’oggetto ce l’ho.
In questa condizione di paura, i nostri timori possono essere duplici: da una parte qualcuno che “ce lo tagli” per cui perdiamo quello per cui possiamo essere interessanti, oppure dall’altra, che arrivi qualcuno che ce l’abbia “più grosso del nostro”, tirandoci via il primato e quindi anche in questo caso, perdiamo quello per cui possiamo essere interessanti.
Faccio alcuni esempi banali di quanto scritto sopra: pensa quando al lavoro un/a collega riesce meglio di te, piuttosto che quando passeggi con il/la tuo/a partner e ti accorgi che con la coda dell’occhio guarda qualcuno/a più attraente di te.
Ecco, non potrebbero essere definiti come esempi di gelosia del pene? Ti chiedo di riflettere se te ne vengono in mente alcuni tuoi, dove sei stato geloso o invidioso, oppure sei stato tu l’oggetto di gelosie o invidie… che sensazioni ti salgono al solo pensiero? Immagino non piacevoli!
Noi ci troviamo costantemente immersi in un contesto dove: c’è gente che ha più risorse, riesce meglio, è più fortunata, maggiormente talentuosa, più dotata, come dall’altro canto capita (anche senza saperlo), di essere noi l’oggetto del desiderio e questo può innescare invidie e gelosie, che determinano comportamenti che possono arrivare a sfociare in vere e proprie ostilità nei nostri confronti.
Quando l’invidia e la gelosia (sia provate che subite) superano determinati livelli, generano una vera e propria condizione di rabbia e sofferenza, questi sono segnali che andrebbero riconosciuti e sfruttati per attivare un cambiamento o nell’atteggiamento o nella situazione.
Se ciò non avviene e perdura una condizione di malessere, potrebbe essere giunto il momento di contattare un esperto che ti aiuti ad individuare quegli appigli utili per uscire dal buco di queste emozioni negative 😉
Comments are closed.