Sui media fanno ciclicamente scalpore le giovani vite interrotte dagli eccessi del fine settimana o le vicende delle ragazzine abusate mentre erano “poco lucide” e ciò che mi perplime di queste tristi vicende sono le solite parole che sento pronunciare ai genitori: “ma mio figlio è un bravo ragazzo…” questo come a voler difendere o giustificare la propria creatura.
Se riuscissimo ad essere maggiormente oggettivi e a mettere da parte per un attimo i giudizi e i pregiudizi, vedremmo un ragazzo che si trova in uno dei periodi più delicati della propria esistenza, ad affrontare (spesso da solo o al massimo con i suoi amici, che ne sanno quanto lui), la crescita, le novità, le relazioni, la vita… e questo significa: sbagliare!
Quando riusciamo a toglierci il paraocchi del giudizio, capiamo che nella vita si sbaglia, nella vita tutti sbagliamo e ciò che più importa non è non sbagliare mai, ma rendere utili gli sbagli. Possiamo provare a non commettere gli errori fatti in precedenza e soprattutto possiamo vedere gli sbagli come un’opportunità per crescere ed imparare. Quanto descritto sopra è uno dei primi temi che tratto sia con gli adolescenti che con i genitori dei figli che hanno un problema di dipendenza.
Spesso i genitori mi chiedono: “dottore vedo mio figlio che sta tutto il giorno dietro al computer o con il cellulare in mano, cosa devo fare?”, oppure “mio figlio è strano, sembra sempre stanco oppure è sempre scattoso e agitato, devo parlare con lui oppure lascio stare?” o ancora “mio figlio spende tutti i soldi che gli do (talvolta spariscono anche dal mio portafoglio), cosa posso fare?”.
Anche per il genitore più attento è difficile individuare da subito i comportamenti a rischio, perciò i consigli che più mi sento di condividere sono:
- non abbiate paura a parlare con i vostri figli di ciò che fanno;
- quando vedete che rispondono in maniera vaga o poco serena, rimanetegli vicino con dolcezza e non siate voi a fuggire;
- se avete dei dubbi, parlatene innanzi tutto con i vostri figli e se le cose non vi tornano, rivolgervi con tranquillità ad un esperto, che in modo chiaro ed esaustivo potrà indicarvi come meglio affrontare la situazione.
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