Tutto questo vi spaventa, dato che fino a quel momento siete stati in grado di gestire e rapportarvi (e vi eravate tarati) con un/a bambino/a bravo/a ed educato/a e d’improvviso vi sembra di avere a che fare con un/a estraneo/a che non sapete come prendere!
Le difficoltà adolescenziali che riscontro più di frequente sono:
PROBLEMI RELATIVI ALLA SCUOLA: è questo un universo in miniatura che fornisce uno spazio per sperimentarsi e crescere, ma a volte i ragazzi si scontrano con realtà quali la difficoltà di saper gestire l’ansia delle interrogazioni o delle verifiche, faticare per riuscire a relazionarsi con i compagni a causa di una spiaccata timidezza o aggressività, diventare vittime di bullismo (soprattutto cyberbullismo) oppure non avere più voglia di studiare o di frequentare.
ACCETTARE IL CAMBIAMENTO: significa avere a che fare con il proprio corpo e la propria mente che sono in rapida evoluzione. Emotivamente vediamo le prime relazioni e/o delusioni sentimentali, con ripercussioni anche molto intense. Sessualmente si sta assistendo negli anni ad un evoluzione più precoce, turbolenta e meno definita dei ruoli nella sessualità (complice anche la poca informazione e la grande quantità di materiale che i ragazzi trovano da soli online). Fisicamente certi stereotipi fisici erronei o certe mode alimentari scorrette possono creare in breve tempo nei ragazzi situazioni preoccupanti che possono condurre ad anoressia, bulimia o altre serie problematiche.
SOSTANZE E DIPENDENZE: i ragazzi sono per antonomasia alla ricerca di novità e sensazioni nuove e forti. Bere alcolici o utilizzare sostanze (in genere hashish e marijuana) sono comportamenti con una grandissima diffusione sia tra i ragazzi che tra le ragazze. E’ in notevole crescita anche il gioco d’azzardo online (soprattutto tra i ragazzi). Inoltre un’altra “brutta abitudine” di cui quasi tutti i genitori si lamentano (ed è corretto tenere monitorata) è l’utilizzo di internet, del cellulare e dell’attività online dei figli.
Essere bravi con sé stessi è già difficile, essere buoni genitori lo è ancora di più, perchè la vita non permette di stare dietro ai figli quanto vorremmo o quanto talvolta sarebbe necessario.
Il mio intervento può dividersi a seconda dei casi e delle necessità in tre direzioni: rivolgendosi ai genitori, fornendo loro un sostegno e degli strumenti utili per imparare a relazionarsi in maniera più efficace con il/la figlio/a.
Direttamente con l’adolescente, ed in questo caso i genitori saranno tenuti a firmare entrambi un consenso informato che darà modo al/alla ragazzo/a di poter usufruire di un suo spazio di terapia (coperto da privacy) in cui potrà tranquillamente affrontare le tematiche che lo riguardano.
Una percorso condiviso che avrà momenti di confronto con entrambe le parti. Questo sarà utile sia a fare il punto della situazione che ad evidenziare le dinamiche genitori – figlio/a, mostrando come notare e rinforzare i comportamenti funzionali di tutti.