Come possiamo distinguere se abbiamo un rapporto difficile con il cibo? Chi si trova ad avere a che fare con una eccessiva importanza rispetto all’alimentazione, al cibo, al peso ed alle forme corporee? Possiamo pensare ad alcuni semplici esempi: avere ancora appetito dopo aver già mangiato, pensare costantemente a ciò che va bene o non va bene mangiare, essere intrappolati in pensieri sulle proprie forme corporee o sul proprio peso, avere un’alimentazione molto restrittiva, abbuffarsi, vomitare, abusare di diuretici o lassativi, fare eccessivo esercizio fisico/non farne assolutamente, evitare di mostrare il proprio corpo anche in situazioni “normali” (mettersi il costume in piscina o al mare ad esempio) e, ultima ma non meno importante “mi guardo allo specchio e non mi piaccio/mi faccio schifo/vedo solo i difetti”. Se questa sofferenza ti risuona e ti appartiene per più di un “momento”, ed è estremamente difficile da gestire procurandoti una grande sofferenza, allora si può pensare ad una difficoltà nella gestione dell’alimentazione.
Negli ultimi 30 anni la terapia dei disturbi alimentari è progredita costantemente. La sinergia tra terapie sempre più moderne ed efficaci (come la FAP e l’ACT), ha reso possibile aiutare molte persone che ho seguito di diverse età e con problematiche più o meno di lunga durata.
Questo significa che potrai non solo affrontare una difficoltà con l’alimentazione, ma anche fronteggiarla con le tecniche appropriate per il tuo caso, recuperando un rapporto più appropriato con il cibo, l’autostima e il modo in cui ti relazioni con il corpo, te stesso/a e gli altri.
Per massimizzare l’efficacia d’intervento, un approccio multidisciplinare ed il lavoro d’equipe, costituiscono la via d’elezione nel trattamento dei disturbi del comportamento alimentare, per questo motivo collaboro con diverse realtà ad alto livello.