Ti sei reso/a conto di controllare il tuo/la tua partner?
Ti sei mai giustificato/a dicendoti che se non lo fai chissà cosa accadrà alla vostra coppia?
Oppure raccontandoti che visto che nelle storie precedenti hai “scoperto” delle cose che non volevi vedere, anche stavolta avverrà lo stesso e quindi è meglio prevenire?
Cosa succede quando nella tua testa scatta quel campanellino d’allarme che ti fa andare oltre, già perché sai esattamente che quello che stai facendo non sarebbe il comportamento “sano” da tenere in coppia! Sei perfettamente consapevole che controllarlo/a su più fronti, a seconda di quello che ti infastidisce (siano essi comportamenti legati al sesso, al cibo, al gioco d’azzardo, all’uso di sostanze o altro), facendoti così arrivare a sbirciare nel suo telefono, tra le sue mail, nel suo portafogli, osservare l’orario di accesso ai social, controllare gli spostamenti (etc.), è qualcosa che va oltre. Già perché la coppia dovrebbe basarsi sulla fiducia reciproca e non sul controllo, giusto?!
Ma tu quasi non riesci a non farlo, si è instillata in te la paura che ti stia nascondendo qualcosa e quindi devi controllare, vigilare, arrivando fino a spiare e ad utilizzare metodi non sempre leciti, già perché come dice il proverbio: il fine giustifica i mezzi, ma soprattutto lo stai facendo per salvaguardare te e la coppia.
Sei sicuro/a che sia davvero la cosa migliore da fare?
Permettimi di spiegare quello che sta succedendoti introducendo un concetto, quello di codipendenza: ovvero stai lentamente diventando dipendente dal/dalla tuo/a partner, e la relazione si trasforma in una specie di ossessione per lui/lei. Probabilmente, la tua testolina spesso e volentieri ti suggerisce qualcosa di simile a:
“Lo devo controllare perché solo così facendo posso accorgermi di ciò che sbaglia, in questo modo posso intervenire immediatamente e questo lo porterà sulla retta via! E così non solo starà meglio lui, ma farà stare bene noi”.
Questo meccanismo però ha un rovescio della medaglia, ovvero ti fa perdere di vista te stesso/a, i tuoi spazi, i tuoi bisogni, ciò che davvero ti può rende felice, tutto in virtù del controllo dell’altro.
Se ti stai rendendo conto di invadere spesso e volentieri quelli che sono gli spazi del/della tuo/a partner, arrivando ad assumertene le responsabilità negli ambiti relazionali, finanziari, relativi al benessere o altro, prova a chiederti: perché lo faccio?
Speri che lui/lei diventano così dipendenti da te, per cui non ti lascerà mai? Cerchi di proteggerlo dalle conseguenze del suo comportamento (ma sei sicuro/a che continuando ad intervenire riuscirà poi a crescere, o è solo più probabile che si aspetti sempre lo stesso servizio da te)? Ma soprattutto, pensi davvero che sia la cosa migliore per la coppia e sopratutto per te?
LA SOLUZIONE STA IN TE E NELL’AMORE
Controllare l’altra metà della mela è ben diverso dall’osservarla, cosa significa? Imparare ad osservare ed essere consapevoli di quello che ci fa stare bene, quello che è ok e quello che non ci piace, ed avere la capacità di parlare con l’altra persona di tutto questo. Controllare invece richiede tempo ed energia (fisica e sopratutto mentale), che rubiamo innanzitutto a noi, arrivando poi ad esprimerci spesso e volentieri imponendolo in malo modo (in virtù del fatto che crediamo di avere ragione). Capisci bene che c’è una netta differenza! Non solo, la coppia è un po’ come un bambino che deve crescere, se vogliamo che diventi forte, autonomo e capace di reggere anche gli urti della vita, dovremmo lasciarlo libero di crescere e di scegliere quale strada intraprendere.
AMORE NON È CONTROLLO, MA LA LIBERTÀ DI SCEGLIERE SE STARE ASSIEME GIORNO DOPO GIORNO
Quindi permettimi di darti alcuni consigli se ti ritrovi incastrato in quei meccanismi di cui ho parlato prima prima:
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Focalizzati su di te: quali sono i tuoi bisogni, i tuoi desideri, le tue passioni insomma, su cosa dovresti puntare per iniziare davvero a stare bene? Se può esserti utile per focalizzare questi aspetti, prova a fare una lista, ma fai attenzione a mettere te stesso/a al centro della tua vita.
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Rispetta l’alta persona: credo che darebbe molto fastidio anche a te se qualcuno mettesse il naso nella tua privacy, nelle tue abitudini, nel tuo cellulare, etc., per questo motivo tutte le volte che ti verrebbe da “intrometterti”, prova a chiederti se quel tipo di modalità piacerebbe la usassero con te!
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Trova il coraggio di parlare: crescere come coppia significa imparare a dirsi le cose, per questo motivo ti do (e vi do come coppia) un piccolo esercizio: trovate 2 cose che dell’altra persona non vi piacciono e scrivetele su un foglietto spiegando in massimo 3 righe perché per voi sarebbe importante un cambiamento; poi pensate a 2 cose che adorate dell’altra persona e descrivete sempre in massimo 3 righe perché per voi sarebbe importante che queste non cambiassero assolutamente. NB. Non andate oltre a quelle 3 righe di spiegazione, questo è fondamentale perché il cambiamento (sempre che voglia essere preso in considerazione) deve venire dal cuore, non imposto con il controllo, il ricatto e l’imposizione!
Non cambi le persone con la forza e le parole, le cambi con i comportamenti, con il tuo modo di rispondere a ciò che ti fanno. Perché le persone hanno un’intelligenza primordiale e si adatteranno sempre al tuo cambiamento (Thich Nhat Hanh)
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